giovedì 5 aprile 2012

STORIE DI DONNE IN CITTA'


konchilis' sni woman photography

Noemi è una ragazza iperattiva. Ogni mattina esce di casa con il suo scooter e si divide tra lavoro ed università. Le mete sono sempre le stesse, ma i percorsi variano in base al suo stato d’animo. Se le capita qualcosa di speciale o è semplicemente di buon umore, costeggia il lungomare poiché quella brezza sul viso le ricorda estati felici e momenti spensierati. Invece quando è una strana malinconia ad assalirla ripercorre quegli angoli di città legati alla sua infanzia, alle corse in bicicletta con gli amici ed alle passeggiate domenicali con la sua famiglia. Questa mattina ha fatto un percorso nuovo, eppure può sembrare strano visto che la città in cui vive le è ben nota come casa propria. L’istinto l’ha guidata verso un viottolo di periferia sbucando proprio lì dove provò la timida passione del suo primo bacio. Un’ondata di emozioni l’ha travolta ed ha reso una giornata fredda, incredibilmente calda e rassicurante.
Sara è sveglia dall’alba, la attende una giornata impegnativa: casa, lavoro, bambini. La solita routine giornaliera da affrontare con forza ed un pizzico di fantasia. L’auto piena di buste ed una scusa da trovare con il direttore per il ritardo mattutino. Eppure quando ripercorre quella strada, ogni pensiero negativo sembra volar via per lasciar spazio a ricordi e sensazioni indelebili. Il giardino pubblico dove gioca con il suo bambino, la fontana sfondo della proposta di matrimonio di suo marito, la casa vicino al castello che tanto sogna di poter acquistare. Quelle immagini scorrono intorno a lei e le labbra si schiudono per dar fiato ad un leggero sorriso che caldo le colora il viso.
Carlotta attende ansiosa che il papà le infili il cappotto per portarla dai nonni. La bambina pregusta le specialità della nonna e  le storie surreali del nonno, il tutto accompagnato dalle risate frastornanti del papà che tanto adora. Il viaggio inizia presto, poiché la città è grande ed il traffico rallenta ogni movimento. Con il naso incollato al finestrino, Carlotta non perde neanche uno scorcio di quartiere che ormai conosce a memoria: prima la salumeria di Franca, la gelateria del corso, il suo negozio di giocattoli preferito ed il viale alberato dove lei sogna di correre a perdifiato. Le sue dita segnano sul vetro ogni spigolo di quartiere, rappresentando per lei la sicurezza di non potersi perdere in quella che è la città più bella del mondo.
Maria gusta quel raggio di sole che tiepido le scalda il viso dietro la finestra di casa. I sui capelli color argento incorniciano un’espressione serena, rassicurante di chi ha negli occhi tanta storia da raccontare e sotto ai piedi infinite strade da mostrare. Le sue gambe la guidano ad occhi chiusi per vie ormai note e pienamente vissute. Da oltre trent’anni c’è la sua panchina preferita che la attende, inizialmente in compagnia del suo grande amore ed oggi chissà con qualche amica di vecchia data. La strada accanto alla chiesa dove si è sposata, l’edicola preferita di suo marito, la scuola elementare dei suoi figli e via inizia una lunga carrellata di piccoli luoghi a lei ben noti, poiché intrisi di sentimenti contrastanti e vicende vissute in un arco di vita lungo ed incredibilmente intenso. Anche se sola non soffre, poiché sono quelle strade a tenerle compagnia ricordandole quanto amore ha vissuto e donato in quei famosi angoli di quartiere.
Ogni donna ha una storia da raccontare con gesti, suoni, immagini e profumi. Ogni singola storia si anima in un divenire speciale di luoghi noti ma sempre nuovi, tutto racchiuso in un grande libro, la città. La città che vede la donna custode di storie che si tramandano di generazione in generazione, raccontando di vecchie tradizioni e nuove concezioni. E’ un incontro di vite che si solidificano in mura, piazze e chiese antiche. E’ una mamma che accoglie i suoi figli ma nel contempo necessita la loro cura ed il loro conforto. E’ la città ad esser donna poiché ne racchiude l’essenza di vita.

copyright : Abrusci Nicoletta


Testo con il quale ho partecipato ad un corso presso l'Ateneo della mia città e logicamente non ho vinto!


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Nicole

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